Il lavoro su “Zerozerozero” è stato decisamente diverso...
“Zerozerozero” è l’ultimo passo di un percorso che ho fatto con Stefano Sollima a partire dalla serie di “Romanzo criminale”, attraverso “Acab”, la prima stagione di “Gomorra e “Suburra” il film. Ogni volta, nel processo di realizzazione dei film di Stefano c’è una voce che bisogna mettere in budget: alzare l’asticella. Nel caso di “Zerozerozero”, la complessità era data dalla vastità del mondo che dovevamo raccontare. Le riprese si sono svolte in Louisiana, in Messico, in Calabria, in Marocco, in Senegal, nel deserto del Sahara. Siamo stati in quei luoghi per mesi e avevamo bisogno di materiali affidabili e duttili. Abbiamo usato lenti Master Prime e ALEXA, che è stata oggetto di una piccola battaglia. Eravamo in una fase in cui ancora non era presenti ALEXA LF sul mercato e i network internazionali erano restii ad usare Alexa perché il sensore non è 4K nativo, ma abbiamo raggiunto un accordo: invece di girare in raw, abbiamo girato in ProRes 4444 XQ per avere il massimo della definizione possibile con ALEXA. Successivamente ho girato “The White Tiger” per Netflix e ho usato ALEXA LF per poter rispondere all’esigenza del network che chiedeva un 4K pieno. In quel caso le macchine venivano da Panalight-Roma.
Quante macchine avete usato e come?
“Zerozerozero” è stato girato con due Mini e una ALEXA SXT e abbiamo usato moltissimo svariati sistemi di stabilizzazione. L’evoluzione tecnica nello stile di Stefano è stata caratterizzata dal passaggio dall'uso esclusivo della macchina a mano (con il rifiuto totale della Steadicam) in “Romanzo Criminale e Gomorra”, a un uso della macchina quasi esclusivamente su sistemi di stabilizzazione o con inquadrature su dolly. Cercavamo dei movimenti più fluidi e inquadrature più composte. La serie è stata girata in gran parte con una camera e a tratti con due macchine, ma tutte le scene d’azione sono invece state girate con due, tre, a volte anche quattro macchine. Avevo bisogno di ottiche luminose, nitide ed eleganti, per questo ho scelto Master Prime. Nella costruzione dell’immagine ho cercato di superare il realismo con uno stile accattivante, potenziando il fascino visivo della realtà. In preparazione abbiamo fatto infiniti sopralluoghi e infinite catalogazioni di location e ho raccolto moltissime immagini, il risultato è che ogni cosa che vedete in “Zerozerozero” è vera, esiste nel mondo; ogni atmosfera potente trovata nei nostri sopralluoghi l’abbiamo riproposta sui nostri set.